mercoledì 25 giugno 2008

L'Arte Albescente


Purtroppo non tutti hanno la fortuna di "illuminare" la mente. Per l'alchimia la mente è un senso interno che si sviluppa nel tempo. Alcuni fortunati sviluppano il senso interno, sintesi dei dieci sensi (cinque dell'azione e cinque della percezione) e dei 36 elementi "emessi" dai cinque sensi sottili, verso i 21 anni, altri invece, pur evolvendo precocemente nelle qualità dell'anima, compiono l'intero percorso di trasformazione della materia psichica attraverso la nigredine dell'intelletto (Caravaggio), la rubedine dell'io (Velazquez), fino all'albedine della mente (Leonardo).

Per i seguaci del Samkyia la mente deve essere permeata dal senso di sé prodotto dall'io rubescente (Piero della Francesca), mentre altri dicono che la mente nasce dal senso dell'io albescente (Raffaello), ma che i sensi nascono dal senso dell'io rubescente (Michelangelo). Ogni alchimista della mente (l'Artista) evolve nella percezione della "luce" del rasa (la linfa vitale) secondo modalità proprie, intimamente connesse al proprio vissuto e alle situazioni sociali contingenti in cui opera. Tuttavia quasi tutti seguono schemi di approccio all'arte simili, a significare che lo sviluppo delle qualità della percezione sensoriale in pensiero-luce avviene con gradualità seguendo un modello "neuropsicologico" universale. Per l'alchimia il pensiero e la luce si implicano reciprocamente e di fatto sono una realtà unica sdoppiata solo per esigenze espositive. Il pensiero è l'attività, il dinamismo che lega tra loro i vari momenti, passati, presenti e futuri, della luce, che, se immaginati senza di esso, sarebbero astratte entità prive di vita (prive di emissione di linfa vitale)

Si possono distinguere tre gradi di Arte Alchemica: arte nigrescente, rubescente e albescente. Man mano che l'artista sperimenta i quindici sensi e procede a permearli del senso dell'io generato dall'attività del pensiero stimolato dalle frequenze di luce, avviene un graduale sviluppo del "senso di sé".

Il senso di sé è la premessa dell'illuminazione del senso interno della mente. Il senso di sé (il Bambino Gesù raffigurato nelle opere del Beato Angelico, Botticelli e Leonardo) è figlio di uno stretto rapporto che l'anima intellettiva (la Vergine) instaura con la luce del "rasa" (la colomba dello Spirito Santo). Per tre volte Gabriele informa l'artista (la Vergine) dell'imminente nascita del senso dell'io nigrescente, rubescente e albescente.

Il "senso di sé" è la sintesi di tutte le possibili "azioni e reazioni" fisiche (il Gladiatore), psichiche (Van Gogh), mentali (Gauguin), spirituali (Kandisky), creative (Picasso) e cognitive (De Chirico) che posso "interpretare" (come attore/danzatore/artista) sullo scenario della vita. Sperimentare tutte le possibili risposte rese possibili dalla "percezione consapevole" (la Madonna con il Bambino) è un esercizio praticamente impossibile (salvo rari casi) attuare nel corso di una sola esistenza. E' per questo motivo che gli alchimisti del Seicento affermavano che la loro Arte permetteva di realizzare in pochi anni ciò che la Natura impiega in eoni di tempo.

L'arte Moderna è l'espressione di una costante ricerca del senso di sé in rapporto a una realtà capace di cambiare rapidamente grazie allo straordinario sviluppo della razionalità finalizzata agli scopi. Ogni artista procede a sperimentare fino all'esasperazione tecniche e linguaggi espressivi spingendosi alla loro estrema possibilità di dialogare con il pensiero-luce. La ricerca del "senso di sé" si trasferisce nell'opera artistica che diventa così "strumento" di conoscenza delle molteplici possibilità espressive dell'anima fino al compimento finale dell'illuminazione del senso interno.

Illuminare la Mente è l'obiettivo primario dell'artista alchemico. Diventare un "grande artista" dipende esclusivamente dall'esercizio quotidiano di azione/percezione. Frequentando la Bottega del Maestro, gli artisti del Rinascimento impiegavano nove anni per realizzare il senso interno, l'Oro della mente intuitiva.

Ostacolare con l'intelletto razionalizzatore il flusso della pulsione creativa (nigredine), opporsi all'impulso creativo per pigrizia, (rubedine), o ignoranza di sé (albedine)
significa impedire alla Coscienza/Energia spirituale (la Vergine Madre) di evolvere la coscienza dell'Io (i santi dipinti dal Beato Angelico) attraverso gli "Otto stadi" di trasformazione del "punto di vista" personale in consapevolezza della Realtà/Verità delle immagini (le sacre scritture) percepite dall'intelletto.

Il Bambino Gesù, emblema dell'albedine della mente intuitiva, solleva con la mano sinistra l'uovo bianco, metafora di un nuovo livello di trasformazione del senso dell'io creativo nel senso di sé cognitivo. A questo punto dell'Arte, sia il frate domenicano che l'artista comprendono che la qualità della percezione ( e della visione) dipende dallo "stato di coscienza" che è strettamente connesso all'illuminazione della mente. La Vergine Madre siede sul trono (il cuore) all'interno di una nicchia, metafora di uno stato di consapevolezza (awareness) illuminato dalla coscienza di sé (l'aureola dorata) e dalla realizzazione dell'Oro filosofale (la volta dorata, simbolo di visione omnicomprensiva).

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